Stain
Interviste
14 novembre 2022

Community Focus: alla scoperta del brand Giglio Tigrato

**In occasione della nuova collezione FW/22 del marchio upcycling italiano Giglio Tigrato, abbiamo deciso di fare una chiacchierata con Carlotta Orlando, fondatrice del brand. Carlotta ci accompagna alla scoperta delle origini del marchio, del suo posizionamento, dei suoi progetti e delle sue aspirazioni per il futuro. **

Carlotta-Orlando-Giglio-Tigrato

Ciao Carlotta, ci definiresti il mood e l’estetica del brand Giglio Tigrato?

Il mood e l’estetica di Giglio si basano sul contrasto: da un lato il mondo urbano giapponese e la ricerca di forme pure, dall’altro un costante fascino per il passato, per i tessuti broccati, i pizzi e l’eccesso. Ecco diciamo che descriverei lo stile del brand come un mix tra perfetto tra una Geisha Moderna e una bambina cresciuta in campagna.

Un’immagine suggestiva! A riguardo, c’è una delle tue creazioni alla quale sei più legata o fiera?

Devo ammettere che non ho un capo preferito tra quelli che ho creato, lavorando quasi sempre con pezzi unici (o quasi) ho imparato a non affezionarmi troppo al capo in sé ma piuttosto al processo attraverso il quale questo viene creato e scelto dal consumatore finale.

Che tipo di materiale e tessuto preferisci rilavorare normalmente?

Di solito utilizzo capi vintage di alta qualità e in buono stato, cerco di fare una buona ricerca su capi che mi garantiscano una certa durata nel tempo, e poi utilizzo moltissimo anche tessuti di scarto e vintage recuperati sia da privati (vecchie sarte, ‘nonnine’ e così via) che da aziende della moda e dell’arredo.

Una cosa che noto nelle tue collezioni è che hanno un pubblico senza"età", oltre al fatto di poter essere indossate da chiunque in qualsiasi situazione. Pensi che l'upcycling si stia preparando per il grande pubblico in Italia o i clienti principali sono ancora i professionisti della moda?

Credo che in Italia ci stiamo arrivando piano piano. Con Giglio Tigrato pensi di aver aperto gli occhi sull’Upcycling a tante persone. Anche se prima forse scettiche di questo mondo della moda, ora sempre di più si stanno avvicinando al mio brand prima per lo stile e in seguito per tutti i suoi valori di sostenibilità.

Giglio-Tigrato-new-collection-1

Di solito, uno schema ricorrente che notiamo nei percorsi dei nostri stilisti e designer è il fatto che, ad un certo punto della loro carriera, hanno perso quasi la passione per la moda dopo aver vissuto in prima persona il suo "lato oscuro". Tu sei però molto giovane, quindi perché l'upcycling? Cosa ha fatto scoccare la scintilla nel tuo caso?

Per iniziare vorrei sottolineare come il mio avvicinamento alla moda sia stato assolutamente casuale, un errore di iscrizione all’università che poi alla fine mi ha portato fortuna e mi ha fatto scoprire un mondo a cui mai mi sarei avvicinata spontaneamente. Da qui poi si è pian piano sviluppata una crescente passione per il vintage e un sempre più acuto desiderio di scoprire cosa davvero si nascondesse dietro alla moda. Sono sempre stata una ragazza curiosa e difficilmente accontentabile. Vado sempre alla scoperta dei dettagli in tutto quello che mi appassiona. La passione per l’upcycling è cresciuta proprio in maniera spontanea durante gli anni dell’università.

Il tuo sito web cita il concetto di autenticità e creatività per combattere l'omologazione della moda. Parlaci un po' di più di questo concetto.

Trovo che uno dei mezzi più potenti che abbiamo noi piccoli marchi di Upcycling sia proprio la nostra autenticità, il poter raccontare davvero una storia mettendoci la faccia. Sui social, cerco di impegnarmi ogni giorno per far davvero capire tutti i passaggi che stanno dietro al brand. Per creare le mie piccole collezioni faccio il processo inverso dei grandi brand, parto dalla materia prima (capo vintage o tessuto) e cerco di darle un senso, di farlo diventare qualcosa che rispecchi il mio stile e quello di Giglio. Ogni passaggio è estremamente artigianale e richiede tempo, parto dalla ricerca, quando serve si fanno poi i prototipi e poi si taglia, si cuce, si dipinge, si re-inventa.

Revibe-x-Giglio-Milan

All'interno di Revibe, adoriamo osservare come gli ambienti e le città influenzano lo stile dei nostri designer. Come pensi abbia influenzato Milano il tuo stile di lavoro?

Credo che siano proprio le persone della nostra città ad influenzare un po’ i nostri design, perché alla fine in qualche modo cerchiamo di adattarci alle loro richieste. Però Milano in sé devo dire che è un terreno variegato, che ti sprona al cambiamento e ad una continua evoluzione. Ad esempio, quando ho bisogno di una buona dose d’ispirazione, mi dirigo in strada e inizio semplicemente a girare per i bar delle zone più estrose di Milano. Clubs, nei negozi vintage, mercato e ovunque ci sia autenticità.

Ora piccola domanda sulle tue aspirazioni e sul futuro. Se potessi scegliere in qualsiasi settore, e un qualsiasi marchio/designer, con chi vorresti vedere Giglio Tigrato collaborare?

Bella domanda. Credo che vorrei essere partner di una grande azienda di organizzazione eventi sostenibili oppure di viaggi d’avventura. Magari anche qualche associazione di beneficenza per le persone e per il pianeta. Vorrei che Giglio Tigrato in futuro non diventi solo un brand di moda ma qualcosa di più, un vero e proprio lifestyle in cui riconoscersi.

Giglio-Tigrato-new-collection-2

Ne sono convinto! Per concludere, parlaci ora della tua nuova collezione FW/22. Qual è stata la tua fonte di ispirazione, e qual è il concetto alla base?

Questo nuovo drop è in realtà due drop in uno. Il primo si intitola "No Clue" ed è stato realizzato interamente con materiali e tessuti di recupero. Per questa collezione ho scelto di concentrarmi sul concetto di identità: chi siamo? Chi vogliamo interpretare nella nostra vita? Dove vogliamo andare Di cosa abbiamo bisogno nella vita? Questa collezione risponde a queste domande sull'esistenza in modo ironico: Ho creato 11 personaggi con tratti diversi, che interpretano se stessi in un teatro della vita con la loro grande personalità e unicità.

Il secondo drop è invece incentrato sulla rielaborazione del vintage. Quando ho iniziato a dedicare il mio lavoro all'upcycling sono partito dal vintage: dalla ricerca di capi che riflettessero l'estetica di un'altra epoca ma che, allo stesso tempo, potessero ancora incarnare lo spirito della contemporaneità. Ogni capo che creiamo è il risultato di un processo creativo artigianale che riflette il gusto di Giglio Tigrato ma allo stesso tempo conquista l'osservatore. La nostra collezione Vintage si divide in pezzi dipinti a mano e pezzi stampati. Ogni capo è rigorosamente unico, sia per i disegni che per la forma.

Scopri tutta la nuova collezione di Giglio Tigrato FW22 su Revibe.

Pubblicato da

Ettore Maria Carfagnini

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